Emergenza COVID-19 – La lettera dell’OPC al Quotidiano Sanità
“Gentile Direttore,
il 2020 si delinea come un periodo storico estremamente complesso, da un punto di vista sanitario ma anche psicologico e sociale. La pandemia di Covid-19 altera le sicurezze, attiva emozioni di paura e induce vissuti di solitudine ed isolamento. Le misure restrittive pongono limitazioni alla propria libertà. La modifica delle abitudini rende necessario un processo di riadattamento e riorganizzazione, non sempre facile da attivare.
Le persone che convivono con una patologia cronica si collocano tra le categorie sociali più a rischio, non solo per le possibili conseguenze legate alla contrazione del virus, ma anche per l’impatto che i cambiamenti richiesti possono avere sulle capacità di autogestione che ogni patologia cronica richiede. L’importante alterazione della routine quotidiana e i vissuti emotivi associati possono modificare i comportamenti alla base di una buona autogestione, innescare i fattori di rischio e compromettere stili di vita sani. Le condotte alimentari, così come altri comportamenti (es. fumo), possono divenire, con il prolungarsi della permanenza in casa, regolatori di quelle emozioni più difficili da sostenere, e/o interferire con la continuità dell’esercizio fisico.”
In collaborazione con: Diabete Italia Onlus, Federdiabete Lazio, ARTOI, Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti (IAPB Italia), Con_tatto, FAND, LILT –Frosinone, A.P.E., A.N.I.P.I Lazio, SPICAP, Società Italiana di Sessuologia e Psicologia, PHILOS La.Fa.T.In.A. Onlus, Progetto Eirenè
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